Morir sì giovane e in andropausa

Morir sì giovane e in andropausa

Secondo il vocabolario italiano Treccani, giovane è colui “che è nell’età giovane…che non ha ancora l’età per.. contrapposto a vecchio (anagraficamente)”.

Per la società italiana, giovane ha due accezioni differenti: un uomo non appartenente alla casta è definito Giovane per giustificare il fatto che nonostante i suoi 80 anni ancora non si è seduto su alcuna sedia. Un uomo appartenente alla casta è definito Giovane per giustificare il fatto che nonostante i suoi 80 anni ancora non molla la sedia.

Per questo motivo oggi nel nostro Paese c’è un’intera generazione di giovani che muore. E muore soffocata da una Società, da una Politica, da uno Stato killer che non piange questi giovani, né se ne sente minimamente responsabile. Alla fine della “Traviata”, la giovane Violetta, consumata dalla tisi e in procinto di morire, con l’ultimo fiato che le resta nel petto, riesce a mormorare “Gran Dio, morir sì giovane, io che penato ho tanto!”.

Pochi semplici e brevi versi, immortalati dalle note del grande Verdi, che trasmettono tutta la sofferenza, lo sconforto e la disperazione di una giovane che muore nel fiore degli anni. E come Violetta, oggi è questa generazione che muore.

Un progetto con canzoni dalle liriche semplici e con monologhi dal linguaggio chiaro per una sintesi poetica che sia efficace, diretta, in qualche modo quotidiana. Lo scopo? Portare in scena la voce di una collettività, evidenziare bisogni e desideri di una generazione, quella dei trenta/quarantenni, lasciati in mutande da una società gerontocratica e senza futuro. Con la musica, le parole e una sana ironia.

 

 

 

Prologo (monologo)

Giovani prigionieri audio player

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Il codice Zubar (monologo)

Cerco lavoro

I laureati (monologo)

Fuori corso, ma dentro il parlamento

Le fobie (monologo)

La cultura non è un lusso

Il fobico e il dottore (monologo)

Voglio fare il concorrente

I miracoli italiani (monologo) audio player

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Hasta la vista

Epilogo (monologo)

L’ultimo tango)

Premi e riconoscimenti

Premio Roma R.I.P.arte 2013 nella categoria miglior spettacolo di teatro-canzone e teatro-politico

Crediti

di Dario De Luca e Giuseppe Vincenzi

con Dario De Luca

e con la Omissis Mini Órchestra – Paolo Chiaia (piano synth e armonica), Gianfranco De Franco (clarinetto, sax, flauti e loop), Giuseppe Oliveto (trombone, flicorno, fisarmonica e conchiglie), Emanuele Gallo (basso), Francesco Montebello (batteria e percussioni)

Canzoni e musica Giuseppe Vincenzi

Arrangiamenti De Franco, Oliveto, Chiaia, Gallo, Montebello

Costumi, oggetti di scena e assistenza Rita Zangari

Suono Andrea Dodaro

Luci Gennaro Dolce

Organizzazione Settimio Pisano

Regia Dario De Luca

Produzione Scena Verticale

Anno di produzione 2012