Un piede fasciato cresce fino ad occupare come un ex-voto andato in cancrena, o un misterioso totem casalingo l’intera Stanza della memoria […] Sim¬bolo chiarissimo di un disagio, di una posizione di stallo, di forzata immobilità, quel piede malato, che cresce a dismisura come il naso dell’apologo gogoliano, appartiene a Nonna Francesca […] In questi 50 anni di solitudine assistiamo ad una rapida successione di eventi, un montaggio in alcuni momenti molto felice di fatti pubblici e piccole storie familiari, gioiose aperture alla speranza e brusche ricadute nella realtà di una condizione contadina sempre più emarginata e condannata all’oblio[…] Senza compiacimenti folclorici e senza vittimismi, la Stanza della memoria è una microstoria del mondo contadino alle soglie del Duemila formato lanterna magica. […] non manca mai una genuina tensione poetica dei bravi interpreti accompagnati nella loro ballata terminale dalla fisarmonica di Daniele Mandarino […]