Una nuova scrittura che continua il lavoro di scavo dentro le ferite aperte della Storia, sul fronte reale, concreto, delle Differenze (culturali, etniche,
religiose, politiche) là dove il Mediterraneo restituisce corpi uccisi, nomi cancellati, storie non raccontate. Non rinunciando all’ironia, il lavoro presenta l’incontro in un cimitero tra una vittima della migrazione clandestina (strage di Cutro) e una della shoah in una dimensione visionaria e surreale. Anche il contesto è improntato alla fantasia più lieve, a cominciare dallo spazio in cui la vicenda è ambientata, ma una levità che ci spiazza e ci pone davanti alla tragedia con occhi diversi.
Ancora una volta, l’autore ci ricorda quanto è difficile l’esercizio della memoria storica, quanto è facile ricordare i vincitori, arduo dare voce agli sconfitti. E prova a farlo con la grazia e la semplicità che da sempre contraddistinguono il suo percorso artistico.
Crediti
testo, regia e interpretazione Saverio La Ruina
con Cecilia Foti, Dario De Luca e un attore in via di definizione
Amministrazione Tiziana Covello
Organizzazione e Distribuzione Egilda Orrico
Produzione Scena Verticale
Prima Nazionale | Roma, Teatro India, 28 gennaio – 1 febbraio 2026
