[…] Scena Verticale, una delle formazioni più rappresentative del nuovo teatro di ricerca meridionale […] il loro aspro e ormai collaudato de-viados […] una dolorosa ricognizione nel mondo dei travestiti, fra l’ipocrita violenza dei clienti e la religiosità oppressiva dell’ambiente familiare, gioca su grandi sentimenti ma anche su notevoli crudezze e su una esplicita, a tratti persino imbarazzante fisicità […] il successo è stato veramente molto caldo.
[…] Fuori gara rispetto a spettacoli rodati come Rocky Horror o preconfezionati alla Meli Melò, emerge comunque per energia interiore il piccolo, intenso spettacolo della compagnia Scena Verticale, de-viados. Una scesa negli inferi dell'emarginazione, ai bordi della strada, dietro le quinte del mondo. Fin qui, un itinerario tristemente noto e comune per storia a molti trans, ma il pregio della pièce […] è di foderarla con lampi visionari e surreali. Quasi una favola grottesca, odorosa di sud e di zagare e di segreti gattopardeschi. Dove il finale è lieto, ma forse solo in sogno.
[…] “de-viados” […] è una delle voci più forte e originali che arrivano da quella grande fucina di idee e di percorsi che per il teatro italiano contemporaneo è il Sud. […] “de-viados” è uno spettacolo che affascina per molti motivi. In primo luogo il grande rigore della messinscena, una grande ricchezza, seppure nella ricercata povertà, dell’impianto scenico dove troneggia come una scultura rubata all'arte concettuale, la grande oscena gonna fatta di pagine di giornali porno. Altro motivo di interesse il modo in cui è costruito questo affascinante racconto teatrale che privilegia la tecnica del flashback […] come nella scena del poliziotto che sì lascia travolgere dalle sue passioni nella sequenza più dura, violenta ed emozionante di uno spettacolo che non nasconde nulla agli spettatori. […] un melodramma tragico che tanto sarebbe piaciuto al grande regista Rainer Werner Fassbinder.
[…] Linguaggio crudo, situazioni esplicite, trivialità del mestiere che contrastano con le tenerezze più segrete e con le guerre più sorde combattute in famiglia o tra la gente. La Ruina e De Luca sono molto bravi nel presentarci un mondo degradato e deviato che cerca la scintilla di un riscatto. E il loro spettacolo ha la violenza di uno squarcio che lacera la tela delle convenzioni […]
[…] sofferto, blasfemo e irridente montaggio di dialoghi notturni e di piaceri transessuali. La storia c’è, ed è quella dei giovani di provincia figli di mammà ai quali non resta che il sollievo furtivo di identificarsi in prototipi di donne fatte della stessa seta delle sottovesti carpite alla madre. […] Le figure dei genitori hanno qualche oscura tenerezza. La liturgia degli agguati introduce una piccola verità. Imbarazzante è il personaggio azzurro-Madonna di un apologetico santo protettore delle tolleranze. […] certe proiezioni e tensioni senza parole comunicano un dramma, teatrale che sia.
[…] Da Castrovillari ecco i De-viados aspri e struggenti di Scena Verticale […]
[…] de-viados, trasfigurazione poetica del transessuale in icona di ogni emarginazione, di ogni ricerca di una inarrivabile identità […]
[…] un grande, limpido successo ha salutato “de-viados”, il lavoro di Scena Verticale. Spettacolo decisamente duro, maturato dopo un lungo ed intelligente percorso creativo, “de-viados” rivela le notevoli doti compositive ed interpretative del gruppo di Castrovillari. Non mancano scene scabrose, ma l’approccio di Saverio e Dario spinge verso una sublime allusività quello che potrebbe essere un neo-realismo spiccio e “scabrosetto”, trovando una chiave narrativa capace di competere – perché no? – con l’ultima ondata dei drammaturghi “arrabbiati” inglesi, portati al successo da registi come il bravo Thomas Ostermaier. Ci sono radici e drammi, tensioni e pulsioni, scherzi e gioie, nel “de-viados” di Scena Verticale, che lasciano davvero un segno […]
[…] L’idea geniale della pièce sta nella scelta di ambientare la condizione transessuale nella realtà viscerale e contadina dell'entroterra calabrese: risulta emozionante l'adozione scenica dell'idioma […] che conserva intatta la propria forza espressiva ancestrale e primitiva. Il contrasto fra una dimensione familiare arcaica e patriarcale […] e l'affermazione di una personalità sessuale plurima, raggiungono una vibrante energia drammatica variegata anche da passaggi comici e da tensioni grottesche. […] La recitazione sobria e misurata non indulge a compiacimenti legati al travestitismo e mantiene alto il livello comunicativo del messaggio culturale senza volontà trasgressive. […]
[…] E proprio per via del contrasto fra l’esibizione aggressiva e vitale di Dario che espone la fisicità esasperata di un corpo sfrenatamente femminile e la presenza delle figure cristallizzate interpretate da Saverio La Ruina, colte in gesti sedimentati, scaturisce il tono tragico dominante nello spettacolo. […] LIBERAZIONE – 9/5/1998 – MARIATERESA SURIANELLO Un lavoro duro, icastico già dal titolo, che procede per piani narrativi paralleli in una rappresentazione iperealistica di quella fetta di umanità esclusa dalla comunità “normale”. […] Qui risiede il valore civile di de-viados […]
[…] è molto ciò che offre de-viados del gruppo calabrese “Scena Verticale”. […] La messinscena parte da uno stereotipo, la scoperta della “diversità” nell’universo meridionale, riscattato però da un delicato intreccio di reale e surreale, da una fusione intelligente di esteriorità e interiorità. […] La realtà è una gigantesca gonna di pagine porno, prigione e “bottega”, la realtà è anche un laico calvario, tra musiche alte e musiche-feticcio. Il sogno è un guizzo che ricorda Lindsay Kemp: un candido abito da sposa e un principe. Il brutto anatroccolo che si scopre cigno.
[…] la scelta di scandagliare la scena del sud ha rivelato potenzialità insospettabili […] basti pensare ai calabresi Scena Verticale che in de-viados affrontano un tema scabroso come la transessualità, senza paure o compiacimenti e con alcuni momenti di grande forza […]
Un lavoro coraggioso e intelligente […] scritto da Saverio La Ruina, lo spettacolo con poesia e forza descrive l’emarginazione di due transessuali […]. La trama intreccia la cruda verità del quotidiano, sapientemente contrappuntata dall’ironia, a momenti surreali che trovano nelle scelte scenografiche e sceniche la soluzione ideale […] E’ il caso della incredibile gonna-gabbia-girello indossata da Marcella che in quelle folli proporzioni diventa una sorta di grande vetrina del piacere […] L’equilibrio drammaturgico è forte e tutto “ si tiene” in una successione armonica di frammenti di vita che giocano ad alternarsi in un’abile altalena di finzione e realtà, di reale e surreale. […]
[…] una rappresentazione emozionante, forte e impietosa. «de-viados» […] è infatti di quelli che non possono lasciare lo spettatore indifferente. La scabrosa crudezza dell’argomento […] e soprattutto il modo per nulla edulcorato con cui questa storia viene ricostruita, finiscono inevitabilmente con il coinvolgere il pubblico in un contrasto estremo di sensazioni […]
In scena […] un’intensa e toccante introspezione psicologica del mondo dei trans […] Una realtà, quella presentata dallo spettacolo “de-viados”, crudele e sconvolgente […]
Un testo forte per un tema forte, ma capace di mietere i consensi del pubblico tiranese […] “Deviados” […] ha catalizzato l’attenzione dei presenti […] Uno spettacolo veramente coinvolgente e denso di significati e di spunti di riflessione quello cui ci hanno fatto assistere i due attori […] che, mai, nel corso della serata hanno lasciato il tempo al pubblico di realizzare di trovarsi davanti ad una rappresentazione della realtà, convinti tutti com’erano di essere direttamente dentro la realtà, partecipi di un grande dramma umano. Trascinati in un tourbillon di sentimenti senza tregua, senza fiato, senza via d’uscita […]
[…] l’operazione di Saverio La Ruina è riuscita. La discontinuità della lingua tra l’italiano più consueto e volgare ed il dialetto rende già delle lacerazioni che sono come delle lame che affondano nel corpo e nello spirito martoriato di questi esseri alla ricerca di una identità che si spalanca poi su orizzonti di sogno […] opera forte che deve essere ascoltata […]
Nella rappresentazione lo stile grottesco della narrazione si è unito alla durezza del testo, creando nel pubblico quello stato di ansia tipico di storie così amare. […] uno spettacolo duro […] certamente efficace nell’inviare al pubblico un messaggio chiaro, un tentativo di sensibilizzazione su quello che è il problema dei transessuali